Giro d’Italia 2020, Mauro Vegni: “Non sono numeri da mettere in dubbio che si possa continuare. Nostri test tutti negativi”
Mauro Vegni ribadisce che il Giro d’Italia 2020 va avanti. Il direttore della Corsa Rosa conferma i controlli continui in questi giorni, tramite test rapidi che vengono somministrati a tutta la carovana anche tra ieri e oggi, mentre poi nel giorno di riposo verranno effettuati i tamponi più approfonditi. Dopo le dichiarazioni di questi giorni di alcuni corridori seguite alle positività annunciate martedì e la richiesta della EF Pro Cycling di fermare anzitempo il #Giro103, il dirigente di RCS Sport sottolinea la sicurezza della propria bolla, in cui ci sono state positività, ma in percentuale minore rispetto a quanto avviene nel resto del paese.
“Non ho mai messo in dubbio che il Giro continuasse regolarmente – spiega Vegni – La situazione dei controlli che stiamo facendo è normale, così come è normale che in una carovana di duemila persone, che si sposta per 25 giorni, qualche contatto esterno possa esserci, per quanto siamo in bolla. È possibile che esistano dei casi, ma sono bassissimi rispetto alle normali situazioni. Non abbiamo avuto numeri tali da mettere in dubbio che si possa continuare il Giro. Quindi andiamo avanti a controllare quotidianamente praticamente tutti e andiamo avanti sino a Milano”.
Rispetto alle richieste fatte e alle polemiche lanciate dai corridori in questi giorni, Mauro Vegni si mostra comprensivo, ma fermo nei suoi propositi, senza chiaramente aggiungere benzina sul fuoco. “Viene fuori la sindrome della paura, è comprensibile – commenta – Parliamo di salute, che è il bene primario di ogni persona. Capisco i ragazzi che sono preoccupati, anche le squadre che sono preoccupate. Anche io porto avanti uno staff di 7-800 persone, che vivono anche loro con preoccupazione quanto succede nel mondo. Bisogna dare risposte chiare, che abbiano la capacità di tranquillizzare le persone. Noi abbiamo fatto sinora 3-4 test, sempre negativi. Sono test che rassicurano la mia organizzazione per dire che stiamo tranquilli e sereni”.
Una modalità che vorrebbe fosse condivisa anche dalle squadre e da chi ruota intorno alla Corsa Rosa. “Vorrei che anche le squadre trasmettessero tranquillità e serenità, non l’allarmismo – aggiunge – Il passaparola crea questa situazione, non voglio pensare che ci siano pensieri diversi. Voglio che ognuno faccia il proprio dovere, anche nel comunicare in maniera corretta le cose”.
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